Non posso scordare gli inizi del fotografo spagnolo Lacasta, armato di una macchina fotografica Canon da 4 megapixel, con la quale si cimentava in foto che noi colleghi fotografi gli facevamo credere fossero belle o quantomeno interessanti e questo era l' unico modo per tentare di non farlo cadere nello sconforto..Cosi… Read more

Non posso scordare gli inizi del fotografo spagnolo Lacasta, armato di una macchina fotografica Canon da 4 megapixel, con la quale si cimentava in foto che noi colleghi fotografi gli facevamo credere fossero belle o quantomeno interessanti e questo era l' unico modo per tentare di non farlo cadere nello sconforto..Cosi le sue foto ordinarie diventavano capolavori e le innumerevoli foto storte, senza luce, insignificatamente astratte erano per noi INTERESSANTI. Ma col passare del tempo Lacasta si accorgeva che qualcosa non andava nelle sue composizioni e inizio' a impegnarsi,a porsi delle domande, tanto da trascurare altri interessi. Ed effettivamente i risultati non tardarono ad arrivare...grazie all' ausilio di una rivista fotografica le foto iniziarono ad avere un senso, ad essere tali: ecco un paesaggio toscano dai colori espressivi, una goccia d' acqua che non cade mai, un cane obbediente seduto sulle gelide acque dell' oceano, un tramonto, una porta che avrebbe tanto da raccontare ma non puo' farlo, una semplice ringhiera austera, fino allo sguardo dei girasoli che fissano l' obiettivo minaccioso della nuova Canon di Lacasta...e poi ancora una farfalla e un' immagine bizzarra, dai colori insoliti che puoi osservare per ore ma non capirai mai di cosa si tratti....questa volta pero l' hai voluto, non sai cosa sia ma è certamente INTERESSANTE........