Eccomi quì! Isabella, il mio nome, sono io: quella che, suo malgrado, riesce a ridere e piangere nella stessa conversazione telefonica e nell'arco di un quarto d'ora, come un'idiota; quella che c'ha una confusione nel cuore che in confronto neanche quella che si crea sulla tangenziale nell'ora di punta, di domenica, quando allo stadio gioca Roma-Lazio e pergiunta piove, riesce ad essergli alla pari; quella che vorrebbe mangiarsi la vita, ma che ogni volta raccoglie solo i cocci del suo cuore perchè nel frattempo le scivola sempre il piatto di mano; quella che vorrebbe penetrare quella poltiglia di pelle, ossa, vene, arterie e sangue e arrivare a toccare l'anima delle persone cui vuole bene; quella che vorrebbe sentirsi un giorno, un solo giorno, amata e sentirsi al sicuro e non abbandonata a sè stessa, col senso di vuoto che necessariamente ne deriva; quella che quando è al parco con il figlio scambiano sempre per la baby sitter tanto chiasso facciamo assieme; quella che adora tutte le montagne, tranne quella dei panni da stirare che immancabilmente le si forma nella cesta;quella che a quest'ora sta a scrivere su di un blog come è fatta per ricordarlo a sè stessa...