Testimonials

sono le ventitre e trenta circa dell'otto dicembre duemiladieci, e stanotte non riesco a prendere sonno, caro Cristhian, così mi sono fermato ancora una volta a guardarti, non sapendo bene se questa inquietudine sia stata alimentata casualmente dal sapere della tua mostra, che inizia proprio tra poco, e a cui non poss… Read more

sono le ventitre e trenta circa dell'otto dicembre duemiladieci, e stanotte non riesco a prendere sonno, caro Cristhian, così mi sono fermato ancora una volta a guardarti, non sapendo bene se questa inquietudine sia stata alimentata casualmente dal sapere della tua mostra, che inizia proprio tra poco, e a cui non posso essere presente, e così, guardandoti, credimi, mi accompagna sempre più la convinzione che il mio punto di vista sia soltanto un adeguamento temporaneo e insufficiente... ...così me ne sto in silenzio, pensando alla capacità di suggestione delle tue immagini...alla forza di certe geometrie così evidenti...o alla disponibilità necessaria a lasciarsi affascinare da una gironata umida e nebbiosa...non so se è la predilezione per certi temi, o la ricerca di toni così uniformi, il più delle volte, a rendere lo spazio fotografato così raccolto, intimo, silenzioso...ma adesso, con lo sguardo più abituato, riesco forse a distinguere meglio quella tua idea, oppure, mi viene da dire ( ma in senso altamente positivo) "ossessione", di dover creare un'immagine "storica", proprio per quella necessità di "fare storia" con la fotografia...tempo storico nel quale il fotografo cerca sempre inevitabili riflerimenti e connessioni...legami...analogie... ...forse è una mia incapacità, e correggimi se dico cose errate od offensive, se non riesco ad essere chiaro...ecco, io ti guardo, e lo sguardo torna indietro da sè...come se tu volessi dire che la realtà, questa, così come è, non basta, non ha sufficiente "forza" per resistere al flusso magmatico di tutte le immagini precostituite nella mente...anche se sappiamo bene che l'immagine fotografica non è la realtà...ma chi ti guarda, chi ti osserva, nel momento in cui guarda una fotografia, anche una tua fotografia, inevitabilmente viene richiamato alla realtà fotografata...e io vorrei scrivere e chiarire che questo istantaneo e duplice sguardo, sta alla base della tua intenzione autentica di fotografo...il tuo credo, io credo (e perdonami il gioco di parole) è quello di dimostrare che è la superficie il vero occhio: è sulla superficie delle cose che vive il vero Terzo Uomo...è lei che collega completamente gli spazi interni ed esterni...è qui, nel confronto tra una fissità e una mobilità, tra la zona astratta del tempo reale (che può essere un campo arato o mietuto, un edificio in rovinoso ma sistematico abbandono, un'insegna stilizzata del Mcdonald's, una pompa di benzina in disuso, una strada rettilinea che si congiunge alla linea dell'orizzonte...), e la convenzione narrativa che è data da chi vive questi posti (e chi li osserva), dalle persone che il più delle volte tu cogli ignare, come se tu, ti ponessi testimone, di fronte a questi incoscienti attori-testimoni a loro volta... ...aspetta...cerco di spiegare: guardando qui, dentro di te, sembra quasi che i corpi perdano ogni intenzione di racconto...nell'attimo in cui le figure umane camminano ed entrano in primo piano nella tua dimensione, proprio in quell'istante sembrano traversare una dimensione dell'assenza...quella che emerge dal contrasto tra le strutture architettate dal tuo sguardo e gli attori di queste narrazioni ritualizzate, cerimoniali silenzioni, astratti e simbolici, attori in ombra che aumentano la contraddizione del sistema fotografia, l'ambiguità formale che trasforma ogni luogo che osservi in luogo delle preferenze assolute...regno delle memorie stratificate...e così facendo, la durata dell'immagine diventa più lunga, l'immagine stessa si disarticola, diventa ambigua, interrotta, si stacca con decisione dal contesto della percezione istantanea, allusione alla coscienza, e punta diretta allo spazio fuori, al di là, agli attraversamenti possibili che vanno bel oltre la narrazione lineare che dicevo prima. C'è poi questa tua ricerca sulle forme e sulle ombre, appunto, che entrano dentro il rettangolo del mirino e lo "scavano" fino a cancellare quasi del tutto la forma originaria...oppure fino a lasciare queste antiche forme come sospese in un limbo di sogno, spazio metafisico, sogno cioè come storia biografica di ogni individuo, dove il soggetto è scisso, multiplo, nomade, continuamente mosso da tempi diversi, stratificati...e anche quando usi il colore, vedo che lo impieghi "certamente", ma per evidenziare certe parti, non con intenti naturalisti...colore che stacca dall'ambiente e diviene "cosa mentale"...e questo rapporto continuo dello scatto fotografico che tiene conto dei modelli storici, che si poggia sul passato come un'ombra, come una traccia che grava sul presente è, a ben vedere, l'altro tuo segno peculiare: e come in un sogno, le tue fotografie, dopo aver incontrato persone e cose della vita, si dissolvono con l'arrivo della luce e dello sguardo posato, ma nei momenti seguenti, queste fotografie lasciano segni sensibili e non svaniscono nel nulla dell'oblio...si imprimono profondamente nella memoria di chi c'è, quasi che, per l'ennesima volta, ci tenessi a ribadire che fotografare è avere esatta percezione non del limite, ma semmai, e al contrario, dell'ampiezza e dell'idefinizione, del puro accertamento delle "possibilità" di fare immagine... ...detto questo, ho la certezza che alla fine di tutto, e per molto tempo ancora, ogni volta che tornerò qui, a "sbirciare" nelle pieghe dei tuoi occhi, continuerà ad accompagnarmi quella sensazione piacevole e sottilmente malinconica legata alla profondità del tuo pensiero fatto immagine... ...con profonda stima, Riccardo.

Read less
December 9, 2010
itchy flowers (deleted)

Christian Facchini’s magnificent works are an intriguing and exquisite travel in superb photography!

August 15, 2009

Seguo il lavoro di christian da un annetto ormai, ed è stupefacente come la sua evoluzione si noti scatto dopo scatto. Mai banale o scontato, possiede una rara capacità compositiva; le atmosfere che crea sono frutto di un occhio che va al di là della percezione visiva, riuscendo a comunicare qualcosa di interiore, pro… Read more

Seguo il lavoro di christian da un annetto ormai, ed è stupefacente come la sua evoluzione si noti scatto dopo scatto. Mai banale o scontato, possiede una rara capacità compositiva; le atmosfere che crea sono frutto di un occhio che va al di là della percezione visiva, riuscendo a comunicare qualcosa di interiore, profondo, misterioso.

Read less
June 13, 2009

lo conosco da poco... ilterzouomo è proprio bravo! mi chiedo: se lui è il terzo uomo e nn c'è il due senza il tre; chissà come sono bravi il primo e il secondo, su flickr ancora non li ho trovati.

June 11, 2009

strano fotografo,immagini bellissime,espressive,ribelle. il terzo,il primo il secondo.sempre uomo è. eterno innamorato della vita e contrario alle cattiverie umane.complimenti per i lavori. sei forte e grande. Réda.

February 7, 2009
Interesting Dinner (deleted)

La cosa che apprezzo di più delle tue foto è la tua grande capacità di lavorare in bianco e nero con le giuste tonalità ed il giusto contrasto, rispettando le regole del "sistema zonale" così da non perdere dettagli sia nelle zone chiare che in quelle scure. Penso che Ansel Adams sia un po', magari involontariamente, u… Read more

La cosa che apprezzo di più delle tue foto è la tua grande capacità di lavorare in bianco e nero con le giuste tonalità ed il giusto contrasto, rispettando le regole del "sistema zonale" così da non perdere dettagli sia nelle zone chiare che in quelle scure. Penso che Ansel Adams sia un po', magari involontariamente, un tuo maestro!

Read less
February 1, 2009
Yubai K says:

Christian’s photos are all about a journey in a world of beautiful spaces, pure lines and elegant shadows. He’s got the ability and the eye to catch great spaces, sculpted by stunning perspectives and inhabited by a beautiful light. Christian knows what is about purity, elegance and perspectives and I always have pleas… Read more

Christian’s photos are all about a journey in a world of beautiful spaces, pure lines and elegant shadows. He’s got the ability and the eye to catch great spaces, sculpted by stunning perspectives and inhabited by a beautiful light. Christian knows what is about purity, elegance and perspectives and I always have pleasure to look at his pictures. Moreover, his artist sensibility allows him to inject in what could be seen as empty pictures, an always warm presence within the world he created! To me, he’s a great photographer who brings you emotion and beauty in a subtle way! That’s precious!

Read less
October 21, 2008
Regular Wall (deleted)

Gioca con i dettagli, le luci e le ombre; gioca con le forme, con le visioni che incontra per strada. Con l'essenza stessa di una fotografia insomma. Un gioco sorretto da citazioni e richiami verso una cultura non frequente e niente affatto scolastica, che arricchisce ulteriormente ogni suo scatto. Christian attinge… Read more

Gioca con i dettagli, le luci e le ombre; gioca con le forme, con le visioni che incontra per strada. Con l'essenza stessa di una fotografia insomma. Un gioco sorretto da citazioni e richiami verso una cultura non frequente e niente affatto scolastica, che arricchisce ulteriormente ogni suo scatto. Christian attinge tutto questo da una sensibilità marcata ed una rara attenzione verso tutto ciò che lo circonda e che colpisce il suo occhio prima ancora che il suo obiettivo.

Read less
September 14, 2008
Well-groomed Songs (deleted)

il suo stream mi ha affascinato sin da subito. è come se si fosse affiancato a me durante il mio viaggio. in punta di piedi, senza disturbare. vedo la stessa mia voglia di raccontare i miei luoghi, la mia pianura, il mio fiume. facendomi ri-scoprire luoghi a me cari in passato, che sbadatamente avevo scordato. fac… Read more

il suo stream mi ha affascinato sin da subito. è come se si fosse affiancato a me durante il mio viaggio. in punta di piedi, senza disturbare. vedo la stessa mia voglia di raccontare i miei luoghi, la mia pianura, il mio fiume. facendomi ri-scoprire luoghi a me cari in passato, che sbadatamente avevo scordato. facendomi ri-vedere che la nostra campagna può anche essere fotografata con un bianco e nero gentile. spero che continui a farmi compagnia durante questo mio viaggio, anzi no, durante questo nostro viaggio.

Read less
August 22, 2008