Giancarlo Parisi
Drag to set position!
La fotografia mi permette di imprimere in modo tendenzialmente durevole l'ombra di una effimera sensazione generata dalla fruizione del mondo, consentendomi di viverla completamente riguardando la stampa.
Si! Paradossalmente io non vivo pienamente ciò che fotografo "mentre" lo fotografo, ma soltanto dopo, quando sono riuscito a fissarlo su carta nel migliore dei modi possibili.
Ho sempre odiato il termine “arte” associato alla fotografia, è un concetto troppo ampio e troppo facile da applicare a tutto ciò che si differenzia dall’ordinario.
Senz’altro la fotografia può essere una forma d’arte (letteralmente: ogni attività umana che, poggiando su accorgimenti tecnici, abilità innate e norme comportamentali derivanti dallo studio e dall'esperienza, porta a forme creative di espressione estetica), ma perchè lo sia non basta un'inquadratura diagonale, un panorama notturno o un soggetto semplicemente meno comune, così come per fare un dipinto non basta imbrattare una tela per definirla "capolavoro astratto". Ci vuole un filo conduttore, una ricerca consapevole, ragionata e infine creativa perchè una attività possa definirsi artistica.
Non considero “artistiche” le mie fotografie. Attraverso di esse cerco di fissare dei momenti che, nel bene o nel male, raccontano qualcosa, ovvero offrono degli spunti di riflessione su temi più ampi di quelli immediatamente richiamati dall’istante immortalato. Per realizzarle mi affido alla realtà, a volte cogliendola così com'è, altre volte decontestualizzandola, ma mai stravolgendola: dipendo dalla realtà, solo essa può o meno essere artistica.
Molte delle mie fotografie sono dei momenti di vita, momenti che, indipendentemente dalla capacità tecnica necessaria per fotografare, possono essere comunque apprezzati dal vivo da qualunque attento osservatore,con la differenza che esse fissano quell’istante e lo rendono fruibile all’infinito: il potere della fotografia, infatti, è quello di fermare il tempo, come in un fermo immagine cinematografico, al fine di poter apprezzare ogni sfumatura di un determinato evento.
Henri Cartier-Bresson diceva testualmente che:
"FOTOGRAFARE E' RICONOSCERE NELLO STESSO ISTANTE E IN UNA FRAZIONE DI SECONDO UN EVENTO E IL RIGOROSO ASSETTO DELLE FORME PERCEPITE CON LO SGUARDO CHE ESPRIMONO E SIGNIFICANO TALE EVENTO".
Ecco, io credo che non ci siano parole migliori per definire la fotografia.
Odio l'approssimazione, la superficialità e la faciloneria in genere, ancor più se applicate alla fotografia. Amo il digitale perchè mi ha consentito di trovarmi fotograficamente, lo odio perchè ha fatto credere a molti che per diventare fotografi basta saper usare un computer.
- JoinedSeptember 2010
- OccupationAvvocato
- HometownPalmi
- Current cityPalmi
- CountryITALIA
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