In realtà a me piace raccontare storie, dare corpo a paradossi e asimmetrie visive.

E forse la macchina fotografica è solo uno strumento per farlo.

Un pretesto.

Per questo non amo il fondamentalismo fotografico, solo biancoenero, solo colori, solo street, solo pellicola, solo, solo solo..

Io cerco, in questa mia passione, la libertà espressiva, le contaminazioni sociali e figurative.

Uno dei miei timori è proprio quello di essere classificato in un genere e poi ritrovarmi (per coerenza) prigioniero dello stesso.

Prigioniero di me stesso.

Un altro paradosso.

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