Nuova ottica Balestrieri Ottici artgiani dal 1950
Nuova ottica Balestrieri Ottici artgiani dal 1950
LOI Laboratorio Occhialeria Italiana
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Famiglia Balestrieri
Una vita dedicata alle arti dell’Ottica
Questa storia quasi senza tempo, ha inizio in uno dei
quartieri più antichi di Napoli, dove ancora oggi sono
ben visibili i resti della splendida Neapolis di origine
greca, dove nel 1911 nasce il Trianon, luogo di cultura
napoletana della prima metà del 900, proprio qui, dove
la strada assume una caratteristica forma ad “Y”, da
cui furcell, Forcella, in una piccola e buia stanza di
uno angusto vicoletto, che il giorno 27 febbraio del
1917 nasce Ernesto, a darlo alla luce è la splendida
Anna Assante sposata con Giovanni Balestrieri
Nell’anno 1919 in una Napoli ormai decimata
dall’influenza “spagnola” viene a mancare Giovanni
che lascia la moglie ed i suoi quattro figli Andrea,
Ernesto, Carmela e Rosa. Anna affranta dal dolore non
si dispera e con la forza che solo una mamma può
avere si rimbocca le maniche e fa di tutto per crescere
i figli senza fargli mancare nulla e soprattutto senza
fargli mancare una cosa fondamentale che nella vita fa
la differenza e cioè l’istruzione. Ernesto frequenta la
scuola elementare Basilio Puoti , nel frattempo Anna
conosce un uomo che la aiuterà a crescere i figli e a
dare a quest’ultimi la figura di un padre.
Ernesto fin da piccolo quando usciva da scuola andava
a dare una mano al suo patrigno che aveva un emporio
nei pressi di via Roma, entrando così nel mondo del
lavoro ed è proprio in questo emporio che il giovane
Ernesto incomincia a familiarizzare con occhiali e
lenti che vendevano solitamente ai lavoratori attempati
che non riuscivano più ad eseguire lavori di precisione
ad occhio nudo.
In questi anni il patrigno, vista la sua passione per
questi oggetti che ridavano la vista alle persone, lo
presenta ad un suo caro amico proprietario di uno dei
negozi di ottica più antichi di Napoli “Ottica Cimino”.
Il “dott.” Cimino prende Ernesto a lavorare nel suo
negozio intorno al 1929, così all’età di soli 11 anni
impara un preziosissimo mestiere che come vedremo
tramanderà in modo eccellente alle future generazioni.
Qui rimane fino al 1938, dove farà sempre “u
‘uaglione”, ma dove il suo bagaglio formativo
acquisito, lo segnerà per il resto della vita; E’ in
questo periodo che Ernesto apprende l’arte
dell’occhiale manufatto.
Il lavoro fu traumaticamente interrotto a causa della
chiamata alle armi, ricordiamo che l’allora Regno
D’Italia intraprese una lunga guerra contro lo stato
sovrano dell’Impero di Etiopia, Ernesto fu arruolato
nell’aviazione militare del Regno e partì, con il grado
di sergente marconista, per una terra mai conosciuta
fin da allora, l’Africa. Finalmente nel 1945 Ernesto
ritorna in Italia, dove trova un Paese allo sbando, un
Paese che non riesce a capire bene chi sia il nemico e
chi l’alleato, in queste circostanze si rifugia nei pressi
di Brescia dove trova ospitalità presso la famiglia
Reghenzi, stimata famiglia di lavoratori di un piccolo
paesino della bassa padania , Remedello. Dopo tanti
anni bui, in questo piccolo paesino del bresciano
Ernesto trova la pace tanto sperata e soprattutto trova
l’amore, qui conosce Rosa una giovane ragazza dal
forte carattere che forse non avrebbe mai creduto che
quell’uomo le avrebbe cambiato la vita. L’amore
sboccia subito Ernesto sposa Rosa il 24 luglio del
1945 e da questa data i due non si separeranno mai più
neanche per un giorno.
Ernesto porta con se la neosposa a Napoli, non poche
sono le difficoltà che Rosa incontra in questa nuova
città, abitudini diverse, mentalità tipica del sud, un
dialetto che riesce a fatica ad intuire, ma il forte amore
fa superare tutte queste difficoltà superficiali; tanto
che, in questo periodo di trambusti e di spostamenti
Ernesto riceve una splendida notizia; Rosa è in dolce
attesa.
I due si trasferiscono a Benevento dove Ernesto trova
un’opportunità di lavoro. Qui il fratello Andrea,
anche’egli avviato alle arti dell’occhialeria da un altro
storico Ottico partenopeo Tufari, gestiva una
succursale del famoso esercizio napoletano “Ottica
Tafuri”; nel dopoguerra Andrea rileva l’attività e si
mette in proprio, chiedendo una mano al fratello
Ernesto.
Gli anni passano, le cose fortunatamente migliorano il
lavoro va bene si aprono nuove prospettive per la
famiglia Balestrieri, la città si riprende dalla guerra ed
anche qui come nel resto d’Italia si sente fortemente il
boom economico post bellico, Ernesto decide che si
può tornare in città, trova una più agiata sistemazione
e nel 1950 si trasferisce a Benevento nei pressi del
quartiere Ponticelli, ancor oggi chiamato “i fossi”
(l’attuale via Collevaccino) in un appartamentino
confortevole a misura di famiglia; famiglia che con
grande gioia sta diventando più grande, grazie
all’arrivo della piccola Giuliana avvenuto il ventotto
marzo del 1950.
Come detto il lavoro procede molto bene, Ernesto si
occupò da subito dell’aspetto tecnico dell’attività,
avendo a sua disposizione l’eccellente formazione
adolescenziale acquisita a Napoli ed anche grazie al
conseguimento dell’abilitazione di Ottico ottenuta il
10 ottobre 1950 presso la Scuola Professionale di
Ottica di Milano. All’epoca come ancor oggi, la
maggior parte degl’ottici acquistava le montature e
lenti dai cadorini, i quali negl’anni impararono
tecniche di produzione che li resero maestri
dell’occhialeria in tutto il mondo. La sapienza
dell’ottico artigiano era quella di creare, da due
elementi singolarmente inutili e cioè la montatura e le
lenti oftalmiche, un prodotto, tecnicamente chiamato
ausilio visivo, ma che tutti noi oggi conosciamo come
occhiale da vista.
Di questo antico mestiere si può trovare traccia già
negl’antichi scritti di Seneca e di Plinio intorno
all’anno 10 d.c., i quali descrivevano l’utilizzo di
globi di vetro per ingrandire gl’oggetti, o di smeraldi
utilizzati ai fini visivi. La storia dell’invenzione degli
occhiali affonda però le sue origini nell’Italia del
1300. Fino ad allora le persone nate con un difetto di
vista non avevano alcuna speranza di riuscire a
distinguere perfettamente forme ed oggetti. Dalle
testimonianze dello scrittore italiano Sandro di Popozo
(uno dei primi a portare un paio di occhiali) e da una
predica pronunciata nel febbraio del 1306 dal frate
fiorentino Giordano di Rivalto, sembra che i «dischi
per gli occhi», come furono chiamati i primi esemplari
di occhiali, siano apparsi a Firenze ed a Pisa per opera
di uno sconosciuto e ignoto soffiatore del vetro. In
realtà occorrerà aspettare sino al 1727 perché venga
realizzato il primo paio di occhiali con stanghette. Lo
produsse l’ottico londinese Edward Scarlett che riuscì
così a risolvere il problema di come sostenere gli
occhiali tenendoli a posto sul naso, permettendo anche
a chi li portava di respirare senza troppa fatica. Ma per
trovare il confort e l’estetica giusta da rendere
l’occhiale ormai un accessorio, dobbiamo ritornare al
secondo dopoguerra e tornare a parlare di Ernesto, egli
fu senza dubbio uno degl’ottici che spinse e visse
questo cambiamento; grazie all’esperienza vissuta, di
cui si è parlato e grazie alle conoscenze fisiche,
matematiche ed anatomiche acquisite conseguendo il
diploma di licenza ottica nel 1950 a Milano, presso
l’istituto “Scuola Professionale di Ottica Milano”. Egli
era un vero e proprio maestro certosino nel campo
dell’ottica, curava i propri clienti dall’anamnesi al
controllo visivo, dalla scelta della montatura alla
centratura, molatura, rifinitura e montaggio
dell’occhiale tutto eseguito rigorosamente a mano.
Nel frattempo Giandomenico e Giuliana crescevano
sani ed erano soliti andare con mamma Rosa a trovare
il papà presso il negozio. Ernesto da subito vede che i
figli vengono attratti da questo mestiere e soprattutto
Giandomenico che manifestava fin da piccolo la
voglia di seguire le orme del padre. Giandomenico
terminati gli studi con diploma di scuola superiore,
viene mandato dal padre nella più prestigiosa scuola di
ottica dell’epoca l’ “Istituto nazionale di ottica
Arcetri” di Firenze dove nel 1965 consegue a pieni
voti, il diploma di abilitazione alle arti di Ottica. La
sua preparazione è eccellente non solo in campo
tecnico ed ortottico, ma si specializza in un nuovo
settore che proprio in questi anni si sta espandendo e
cioè quello della contattologia.
Ben presto Ernesto capisce che il figlio, dopo un breve
periodo di lavoro con il papà presso il negozio dello
zio e soprattutto dopo un intera vita passata tra
montature e lenti oftalmiche, è pronto per lavorare
autonomamente e poter avere un valido aiuto in questo
mestiere. Così che arriva ad una non poco sofferta
decisione e cioè quella di lasciare il fratello e fondare
nel 1967 la “Nuova Ottica Balestrieri” di
Giandomenico Balestrieri. Come in tutti gli inizi
ebbero mille difficoltà, ma grazie ad una famiglia
unita, alla cortesia e alla cordialità di Rosa e Giuliana,
all’eleganza e alla simpatia di Ernesto grazie alla
professionalità di Giandomenico l’attività sbaraglia la
concorrenza e diventa un punto di riferimento nella
città di Benevento, dove ancor oggi il cognome
Balestrieri è legato strettamente alla professione di
Ottico.
In questi anni Giandomenico conosce l’incantevole
Caterina, figlia di Vincenzo e Palmira, della quale
s’innamora e convolerà a nozze nel giorno undici
Agosto del 1973. Dall’unione di Giandomenico e
Caterina vengono alla luce gli eredi della famiglia
Balestrieri ma soprattutto vengono alla luce gli eredi
della passione che contraddistingue la famiglia. Il
diciassette Luglio del 1974 nasce Ernesto e già il
nome fa capire cosa riserverà il futuro per lui. Nel
ventotto Maggio del 1978 nasce Marcello ed infine, il
primo Marzo del 1983 nasce Roberto ultimogenito di
Giandomenico.
I fratelli fanno scelte formative diverse, ma un giorno
si accorgeranno di avere nel proprio DNA una
passione che li accomuna. Ernesto diventa perito
industriale, già all’epoca un ragazzo dai mille interessi
dalle abilità tecniche fenomenali che si potrebbero
riassumere con la leggendaria frase di Battisti “quel
gran genio del mio amico…”, e dopo la chiamata alle
armi nel 1995 consegue presso l’istituto Politecnico A.
Fleming di Napoli il diploma di Ottico. Marcello dopo
l’esperienza liceale ed universitaria conclusasi con
successo nel 2003, decide di conseguire anch’egli il
diploma di ottico, ottenuto nel 2005 presso lo stesso
istituto frequentato dal fratello maggiore. Infine
Roberto diplomato ragioniere, giocatore professionista
di rugby ed amante della musica, però della musica
fatta in casa fatta grazie al suo carattere estroso e un
pò sognatore, anche lui come i fratelli viene preso
dalla voglia di seguire le orme del padre e consegue
nel 2010 presso lì ARC Istituto Nobel di Napoli il
diploma di abilitazione di Ottico.
In questi anni mentre i fratelli crescevano,
Giandomenico vedeva che i figli acquisivano
l’esperienza e la maturità lavorativa e nel 2004 decide
di aprire un nuovo punto vendita sul Viale Principe di
Napoli. Mossa audace ma ben presto ripagata, dando
cosi anche al quartiere detto “stazione “ un Ottico di
riferimento il cosiddetto Ottico di fiducia. Fiducia
guadagnata grazie alla presenza instancabile di
Ernesto e Roberto. Ernesto con le sue abilità tecniche
ineguagliabili ha creato un solido punto di riferimento
sia per i clienti sia per l’attività laboratoristica e sia
per la famiglia intera. Roberto invece ha saputo
infondere nell’attività quel suo carattere sognatore,
innovativo che tende sempre a svecchiare le abitudini,
sempre nel pieno rispetto della tradizione. Oggi il
punto vendita storico in via G. Pasquali è ancora in
piena attività da quarantasei anni e come da
quarantasei anni puntuale come un orologio svizzero
Giandomenico,prima con il padre ed oggi con il
secondogenito Marcello, ogni mattina alza la serranda
e da vita ad un nuovo giorno di lavoro ma soprattutto
ad un nuovo giorno di soddisfazioni che si leggono
quotidianamente nel volto dei clienti, lavorando con
umiltà e professionalità, che ha saputo trasmettere ai
figli, i quali ancor oggi lavorano con metodi
tradizionali manuali affidandosi sempre agl’ultimi veri
cadorini artigiani rimasti per la scelta delle montature,
affidandosi alle migliori e più innovative case che
producono lenti oftalmiche ed alle proprie sapienti
mani, per consegnare ad ogni cliente un opera d’arte
chiamata occhiale.
- JoinedAugust 2007
- OccupationOttici artigiani
- HometownBenevento
- Current cityBenevento
- CountryItalia
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