Ferruccio Jochler
Drag to set position!
AltriSpazi15 Dicembre 2021
Il Monte Bianco – Ferruccio Jöchler
Nato a Rovereto (TN). Genovese d’adozione. Alpinista, fotografo nel tempo libero, ha esposto in molte mostre personali e collettive.
Da ricordare i suoi più significativi reportages:
– L’alpinismo e il suo enigma
– Aymàra – una cultura andina
– Monte Bianco
– Uomini delle Casacce (pubblicazione fotolibro in B&W) (1981)
– Volti e Pietre di Liguria (pubblicazione fotolibro in B&W) (1982)
– Incontri per immagini
– Grafica sottozero
– Marinai di Foresta
– Litorale pegliese e sicurezza ambientale
– Sentieri d’acqua
– Cronache dopo una marea
– Una gente, un ambiente
– Val Varenna – Natura, colori, suggestioni, realtà sociali (2017)
– Percorsi in B&W – 2017
– Pegli. Così è (se vi pare) – 2018
– Le Suore di Calcutta di Prà – 2019
Ha lavorato per oltre trent’anni presso una grande azienda siderurgica italiana come assistente tecnico a clienti in Europa e in altri paesi extra europei.
Quando necessitava praticava il volontariato per aiutare il suo quartiere a risolvere i problemi per una migliore qualità della vita. Gli piace la buona musica, mezzo bicchiere di vino a pasto. Sostiene la femminilità e l’acuta intelligenza delle donne. La fotografia che fa pensare. I suoi fotografi preferiti sono i grandi reporter dell’Agenzia Magnum. I vedutisti Weston, Adams, White. Ama il B&W, ma non disdegna il colore. Si serve spesso della fotografia come denuncia e come testimonianza del tempo. Il reportage lo aiuta a capire la gente. Quando gli si presenta l’occasione ritrae tutto ciò che attorno a lui si agita nel sociale. Ama la fotografia realista di Paul Strand. Ha scritto per anni su un giornale locale collaborando, sempre in amateur, con alcune riviste di alpinismo. Non sopporta chi trae la propria forza dalla debolezza degli altri. Detesta chi abusa dei bambini. Gli piacciono i pittori impressionisti, ma anche gli espressionisti. Lo interessa la saggistica in generale, in particolare quella sulla fotografia. Legge e rilegge Susan Sontag, Gisel Freund. Si “picchia” con Pierre Bourdieur, Roland Bhartes e Jean-Christophe Bailly. Si rilassa con le poesie di Lee Master, i racconti di Poe, la buona letteratura alpinistica, ecc. Detesta la violenza, l’inganno, la sopraffazione. Ama i film italiani del periodo neorealista. Quelli di Fellini e di Antonioni. I film francesi. A volte si lascia coinvolgere da qualche buon film d’azione americano. Rivede volentieri quelli di Elia Kazan. Non sopporta gli effetti speciali in quanto condizionano la nostra immaginazione. Ama il nostro Paese con grande rispetto per quello degli altri. I comici non lo fanno ridere né gli piacciono i cantautori prezzolati. Sta alla larga dalla gente senza senso. Gli piacciono tutti gli sport meno il gioco del calcio. In gioventù ha praticato il nuoto agonistico a livello regionale e il motociclismo turistico. Non fuma. Non gli piace la Coca Cola. Ama profondamente la natura. L’avventura. Apprezza il silenzio e la solitudine. In montagna, è per l’azione e la contemplazione, mai l’una disgiunta dall’altra, come sosteneva la grande guida francese Gaston Rébuffat. La montagna della sua vita: il Monte Bianco e le sue grandi vie, ma anche le montagne dell’intera catena alpina ed appenninica. Diffida dei miti. Normalmente non parla molto, ma quando l’argomento lo interessa non si sottrae alla polemica. Ha qualche difficoltà oggettiva: conciliare tra di loro i suoi molteplici interessi.
Le sue foto sono state eseguite con due biottiche 6X6: Semflex (obiettivo Bethiot 3,5) e Roilleflex (obiettivo Planar 3,5).
In seguito la 35 mm Contax RTS II con parco ottiche Zeiss.
In seguito si è destreggiato con una Canon compatta IXUS 750 per convertirsi eventualmente al digitale. Le fotografie presenti su Flickr sono state quasi tutte digitalizzate da Diacolor o Negativi in B&N. Attualmente fotografa con una Nikon D7000 – Nikkor AF-S 16-85 f/ 3,5 – 5,6 ED VR. sostituita poi con una Nikon D750.
E’ testimonial di Germano Berlingheri critico d’arte – Genova.
“Della fotografia di Ferruccio Jöchler (Uomini delle Casacce, 1981, Volti e pietre di Liguria, 1982) è facile scrivere avvertendo soprattutto le qualità documentarie e il senso artistico che la pongono fra le poche cresciute nel segno di quella tendenza che Gisèle Freund ha definito esistenziale ovvero consapevole del coinvolgimento umano e sociale del nostro tempo. La mostra dei suoi lavori (…) andrebbe visitata soprattutto dai molti che fotografano, da quelli che non sanno rifuggire la retorica dell’estetico come quelli che si pongono a fotografare con atteggiamento troppo intellettualistico“.
Alpinismo: più prossimo ai suoi gusti quello classico di tipo occidentale. Grandi vie di misto, invernali e scialpinismo. Nel 2008 in occasione della 49a. celebrazione della giornata del Veterano dello Sport della sua città, è stato premiato assieme ad altri atleti per l’attività e la qualità alpinistica svolta nelle Alpi e in Cordillera Real in Bolivia.
E’ Aquila d’ Oro per gli oltre 25 anni di appartenenza alla sezione del Club Alpino Italiano di Genova-Bolzaneto.
Vetrina
- JoinedDecember 2009
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Awesome collection Honest efforts True dedication towards creativity Super shots
C'est avec un très grand plaisir que l'on parcourt votre galerie...Des photos magnifiques , un travail remarquable , merci beaucoup pour ce beau partage qui nous entraîne dans des panoramas et des paysages somptueux .