Odori.

Riesci a sentire il vento tiepido sulla faccia quando infilavi la testa fuori dal finestrino al ritorno dal mare. Quando zio correva su quel dosso, la sensazione nello stomaco e l’odore intorno.

E l’odore di lui che portavi con te tra i riccioli quando sprofondavano sul cuscino. Era come continuare ad abbracciarlo, lì con te.

L’odore di una maglietta che sa ancora di bucato, nella stanza accanto, i piedi sulla moquette ed un posto lontano.

L’odore di una spezia che mescolata all’aria fredda dell’inverno ti riporta nei violetti di una città straniera.

Il cocco…dolciastro e melenso come l’olio che i bagnanti si cospargevano addosso per cercare di attirare su di loro i raggi del sole.

La fragola sintetica delle big babol che ti scoppiano sulla faccia.

E quella vecchia bottiglia di vetro che conserva solo il vago odore del profumo che portava la nonna.

…e voltarsi nella folla quando senti il profumo che porta lui.

Sono attratta dai colori.

Malinconica.

Vivo di sensazioni forti.

Viaggiare e parlare con persone nuove accresce il numero dei miei neuroni e la quantità di serotonina che il mio corpo a volte dimentica di secernere.

Mi piace scrivere sulla prima pagina di un quaderno.

Il pointillisme.

Chaplin.

Convivo coi miei mal di testa.

Mi piacerebbe fotografare un circo.

In questo momento vorrei essere al mare, d'inverno.

Ho la sensazione di vivere all'interno di una sfera di vetro,

quelle contenenti acqua, quelle che se le giri creano l'effetto della neve finta.