C’è, nelle fotografie di Samuele, tutto l’incanto dell’eterna lotta tra luce ed ombra, quasi che il suo album, idealmente divisibile in due parti, fosse l’immaginario teatro di un incontro-scontro inenarrabile. Mi affascina molto la contrapposizione, cercata e voluta, tra foto a colori ed istantanee in bianco e nero: … Read more

C’è, nelle fotografie di Samuele, tutto l’incanto dell’eterna lotta tra luce ed ombra, quasi che il suo album, idealmente divisibile in due parti, fosse l’immaginario teatro di un incontro-scontro inenarrabile. Mi affascina molto la contrapposizione, cercata e voluta, tra foto a colori ed istantanee in bianco e nero: scatti che non si limitano a plasmare un mondo né a illustrare un mood, ma che tracciano con linee in[di]visibili il percorso di un’esistenza in continua evoluzione, il succedersi dei giorni e lo scorrere del tempo, delineando infine, a livello percettivo, un personalissimo calendario metamorfico. Costante, poi, è la sua attenzione verso il cielo ("il pane giornaliero degli occhi", per dirla con Emerson), testimone silenzioso dei moti dell’animo, presenza stabile a cui Samuele dedica spesso la sottigliezza dei suoi sguardi. Grazie, caro amico, per avermi resa partecipe del tuo prezioso sentire!