Studioso di pareidolia, scienze anomale e impossibili, miti antichi e leggende urbane.

Cerco sempre percorsi alternativi e trasversali, strade poco battute, filoni di bellezza e meraviglie trascurate dai minatori frettolosi e superficiali. Secondo me, prima ancora di volgere il nostro sguardo lontano, nelle pur incredibili meraviglie dell’universo, dovremmo abituarci ad osservare con attenzione il microcosmo che ci circonda, in quella bolla di pochi metri di diametro che si muove con noi, che è poi il limite a cui arrivano i nostri deboli sensi. La realtà quotidiana è ricca di tesori nascosti che aspettano solo di essere scoperti.

Amo e cerco le cose strane, uniche, singolari, irripetibili, non inquadrabili, partendo dall'idea che fin da quando muoviamo i primi passi nel mondo veniamo attratti da quanto è “diverso”. Se ad esempio abbiamo davanti un muro grigio e su di questo vi è un pallino rosso, quello che attrarrà e stimolerà la nostra fantasia e verrà ricordato con maggior vividezza sarà il piccolo pallino rosso.

Anche la nostra memoria, e tutti l’avranno provato ad esempio in ambito scolastico, trova più facilmente appiglio nelle cose strane, divertenti, giocose, bizzarre, piuttosto che nelle cose mnemoniche e barbose (anche se di queste ultime, purtroppo, a volte ce n’è bisogno). Per questo credo che una “didattica del bizzarro” possa molto aiutare l’apprendimento, lo studio, la divulgazione scientifica, la diffusione dell’amore per la cultura e per la scienza.

 

Professor Bizzarro

 

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