Volevo complimentarmi in particolare per il suo set di di nudi. Mi pare una linea, una ricerca davvero interessante e i risultati sono davvero unici e peraltro, mi pare, non certo assimilabili alle banalità che vedo ovunque. Banalità alla quali sfugge, anzi alla quale è davvero antitetica. L'uso del bianco e nero… Read more

Volevo complimentarmi in particolare per il suo set di di nudi. Mi pare una linea, una ricerca davvero interessante e i risultati sono davvero unici e peraltro, mi pare, non certo assimilabili alle banalità che vedo ovunque. Banalità alla quali sfugge, anzi alla quale è davvero antitetica. L'uso del bianco e nero fortemente contrastato, spesso da lei adottato, riesce a fornire a queste elaborazioni il "colore" giusto.

Non c'è alcuna affinità con Gaspard Felix Tournachon, ovvero Nadar, o con Julia Margaret Cameron, la quale caricava i suoi ritratti di dinamismo preraffaellita. Il mondo di Annalisa è a parte, da un'altra parte, un universo che fa spesso i conti con l'oblio, le dimenticanze, le differenze del terzo millennio. La sua è … Read more

Non c'è alcuna affinità con Gaspard Felix Tournachon, ovvero Nadar, o con Julia Margaret Cameron, la quale caricava i suoi ritratti di dinamismo preraffaellita. Il mondo di Annalisa è a parte, da un'altra parte, un universo che fa spesso i conti con l'oblio, le dimenticanze, le differenze del terzo millennio. La sua è una letteratura che rivela la segretezza delle cose, la casualità dei gesti umani - anime tormentate - attraverso quadri meravigliosi, rivelatori, sconvolgenti, emozionanti cifre nascoste sotto pelle. Ironia e drammaticità. E' anche una fotografia misteriosa, un occhio angosciato, o meglio, 'depresso', che convive con la malinconia 'malata'; le sue pagine ricordano tecnicamente molta avanguardia futurista e surrealista, per esempio la fotografia de "Il pittore futurista Giacomo Balla" di Anton Giulio Bragaglia. Il lavoro di Annalisa è contrassegnato da una spiccata sensibilità, pur se spigolosa, difficile da interpretare ad un'analisi superficiale: le tematiche sono la continuazione in forme estreme di Alfred Stieglitz nella fotografia, di Fernando Pessoa nella poesia, di Pirandello nella letteratura e nel teatro. Il suo palcoscenico è fatto di fantasmi, di ombre deliranti, di moltiplicazioni di 'esseri' incerti, di gente vacillante, di quotidianità oppressa e repressa.. un sogno ad occhi aperti o semi-chiusi, oltre la visione normale, un caleidoscopio di forme invisibili. La luce scopre solo alcune zone, le delimita, spara e poi si ritrae, lampi e dissolvenze improvvise. In tutto ciò, per quel poco che la conosco, intuisco una grande esperienza 'spirituale', che mette in dubbio le norme tradizionali, il vorticismo di maniera, a fronte di un immaginario di un artista certamente sperimentale.

Annalisa è senza dubbio una fuoriclasse. Scompone e disintegra ogni regola per ricomporla a modo suo, con colori, contrasti, chioroscuri inedititi. E il risultato è sempre sorprendente. Lei può. Raramente mi è capitato di vedere un lavoro tanto pregno di emozione e di freschezza. Le sue sono foto oneste, che nasc… Read more

Annalisa è senza dubbio una fuoriclasse. Scompone e disintegra ogni regola per ricomporla a modo suo, con colori, contrasti, chioroscuri inedititi. E il risultato è sempre sorprendente. Lei può. Raramente mi è capitato di vedere un lavoro tanto pregno di emozione e di freschezza. Le sue sono foto oneste, che nascono dal profondo e arrivano dritte al cuore. Non c' è presunzione dentro le sue immagini, solo vita. Vorrei scrivere tante cose, ma non sono molto brava con le parole. Ti dico solo grazie Annalisa perchè le tue foto sono una boccata d' ossigeno, una finestra spalancata sul mondo, e la voglia di entrarci in questa vita, sia quel che sia. Laura