Anna Chiara nasce e cresce a Napoli e, al momento, vive e lavora a Roma.
Autodidatta, considera la fotografia una terapia contro il logorìo della vita
moderna.
“Decisi allora di assumere come guida della mia nuova analisi l’attrattiva che provavo per certe fotografie: di quella seduzione, almeno, potevo dirmi sicuro. Come chiamarla? Fascinazione? No. La tale fotografia che io distinguo dalle altre e che amo non ha nulla del punto lucente che oscilla davanti agli occhi e che fa dondolare la testa; ciò che essa produce in me è esattamente il contrario dell’ebetitudine; essa è piuttosto un’agitazione interiore, una festa, un lavoro se vogliamo, la pressione dell’indicibile che vuole esprimersi. E allora? Chiamarla interesse? E’ poco; per enumerare le ragioni diverse che ci possono spingere a provare interesse per una data fotografia, non ho bisogno d’interrogare la mia emozione; si può: sia desiderare l’oggetto, il paesaggio, il corpo che essa raffigura; sia amare o aver amato l’essere che essa ci fa riconoscere; sia restati meravigliati da ciò che si vede; sia ammirare o mettere in discussione la prova del fotografo, ecc.; questi interessi sono però vaghi, eterogenei; la tale foto può soddisfare uno di essi e interessarmi solo superficialmente; e se invece la talaltra mi interessa profondamente, allora vorrei sapere che cosa, in quella foto, fa fare tilt dentro di me. Mi pareva così che la parola più giusta per designare (provvisoriamente) l’attrattiva che certe foto esercitano su di me fosse la parola avventura. La tale foto mi avviene, la talaltra no.” […] “..la tale foto mi avviene; essa mi anima e io la animo. Ecco dunque come devo chiamare l’attrattiva che la fa esistere: una animazione. In sé, la foto non è affatto animata (non credo alle foto "vive"), però essa mi anima: e questo è appunto ciò che fa ogni avventura.”
Roland Barthes – La camera chiara
- JoinedMarch 2008
- HometownNaplez
- Current cityRome/Naplez
Most popular photos
Testimonials
Nothing to show.