Trovandosi oggi il settore della cultura in un periodo di profonda crisi, tutti coloro che vi operano all’interno e vogliono uscire da tale oblio devono imparare che le cose non si cambiano da sole e che ogni singolo ha il dovere di intervenire per costruire nuovi modelli che portino i vecchi a divenire obsoleti. Per fare ciò è necessario agire in maniera sempre più costruttiva.

 

Arroccarsi dentro una torre d’avorio di egoico intellettualismo, come molti attuali esponenti del settore della critica fanno da anni, equivale a star fermi mentre tutto il mondo è in movimento.

 

Urge un cambio di paradigma: d’ora in poi fare critica non può più voler dire solo “scrivere DI qualcosa” ma deve necessariamente divenire sinonimo di “ scrivere PER quel qualcosa”.

 

Partendo così dalla ferma convinzione che fare critica dispensando giudizi di valore corrisponda a far del male all’arte e alla cultura, la critica militante che Pensieri di Cartapesta inaugura è una critica che si pone dalla parte di chi sta dietro le quinte, una critica che ascolta e che pensa prima di palesarsi. Fare critica militante non vuol dire dare pareri o esprimere preferenze, vuol dire sentire l’arte in tutte le sue forme e tradurre in parole quello che essa prova a comunicare:

 

Per una critica che non attacca, una critica che respira, che si riconosce in ciò che vede; consapevolezza, introspezione ed umiltà sono le parole che descrivono tale lavoro di ricerca.

 

Il progetto è nato come blog nel gennaio 2010 da un’idea di Gianpaolo Marcucci, “Teatri di Cartapesta”. Oggi è una testata on-line che conta moltissimi collaboratori e una schiera di lettori affamati il cui numero è in continua crescita.

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  • JoinedJune 2012
  • OccupationCritica Militante
  • HometownRoma
  • Current cityRoma
  • CountryItalia

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