Ricordo perfettamente il momento in cui guardai a Donatella come a una donna speciale: fu quando, poco più di un anno fa, postò una foto intitolata "Cristalli sospesi. Sul mio cielo". La foto rappresentava dei cristalli appesi a fili trasparenti, che rimanevano sospesi nel buio. Era lavorata in modo da farle assumere … Read more

Ricordo perfettamente il momento in cui guardai a Donatella come a una donna speciale: fu quando, poco più di un anno fa, postò una foto intitolata "Cristalli sospesi. Sul mio cielo". La foto rappresentava dei cristalli appesi a fili trasparenti, che rimanevano sospesi nel buio. Era lavorata in modo da farle assumere i toni del blu, del nero, dell'argento. Pensai: "questa donna ha un cielo cupo dentro sè. Mi piace." Quella foto mi rammentò i cristalli di Pollyanna, in un film di mille anni fa. Per me, il bello di quella scena non è il fatto di aver appeso i cristalli al soffitto, per catturare la magia della luce e i colori dell'arcobaleno. Il bello è il modo che abbiamo di guardarli. Come quei cristalli, tramite dell'incanto e della bellezza, trovo che sia Donatella e il suo sguardo fotografico. Le foto che posta parlano di lei, della sua essenza che pare fatta da un miscuglio di forza, dolcezza, malinconia. E - ma è solo una mia impressione - da una ricerca inesausta di libertà interiore. Il mio grazie per ogni tuo commento: lo sento sempre vero, reale, senza infingimenti. Come sei tu.