Ultimo tema da liceale:

 

E' incredibile come per tanto tempo pensiamo di aver chiaro chi siamo, cosa vogliamo, i nostri principi e valori; poi basta un evento, una persona...

E chi siamo non lo sappiamo più.

Non lo sapremo mai, forse.

Se è così difficile capire noi stessi, forse è impossibile conoscere davvero chi ci circonda.

E' vero, siamo prigionieri. Prigionieri, schiavi dell'apparenza.

Ma ce la costruiamo noi, quell'apparenza.

La costruiamo secondo ciò che vorremmo che gli altri fossero, secondo le nostre speranze, i nostri sogni... Che pezzo per pezzo riponiamo nelle persone che abbiamo accanto.

Alcune volte succede di riporre tutto in una persona, di affidarle tutto ciò che abbiamo dentro perchè lo custodisca gelosamente. Ma il più delle volte non succede: vediamo cadere tutto ciò in cui avevamo creduto prima, lo vediamo calpestato, rovinosamente e senza ritegno.

Così ci chiediamo come quella persona abbia potuto prendersi gioco di noi in quel modo.

Come abbia potuto ridarci quel sorriso che era ormai sempre presente per poi togliercelo ancora, quasi fosse un giocattolo. Un mero e inutile giocattolo che prima o poi si rompe e viene messo in disparte.

E quel sorriso svanisce, insieme a quell'ardore che ci spingeva ad andare avanti, a lottare contro tutto e tutti anche per un solo minuto di felicità.

Solo con il tempo ce ne rendiamo conto: avevamo sbagliato.

Avevo sbagliato.

Sbagliato a fidarmi di me e delle mie impressioni.

Mi rendo conto di come le persone cambino da un momento all'altro, di come forse non sia nemmeno la cattiveria o la volontà di ingannare a far accadere questo, quanto l'idea che noi c'eravamo fatti su di loro.

Secondo quanto da me espresso, non dovremmo fidarci di nessuno; dovremmo chiuderci in noi stessi formando un'indistruttibile corazza e non permettere a nessuno di entrarvi.

Ma non ne vale la pena.

Perchè un giorno, quando quella corazza sarà talmente dura da farci credere che niente e nessuno potrà farci del male, sarà proprio allora che basterà un nonnulla a scalfirla; e si frantumerà inesorabilmente, accompagnata dall'apparenza che beffarda ci avrà ingannato.

Ancora una volta.

Sarà anche conosiderato un difetto, ma io ho la tendenza a fidarmi e ad aprirmi con ogni persona che mi sembra possa capirmi e rispettarmi.

E' vero, spesso non succede. Ma quando succede... Per un giorno, un mese, un anno, non importa. E' in quei momenti che capisco che di vivere vale davvero la pena.

Forse una maschera la indossiamo tutti, me compresa. Una?

Innumerevoli, e tutte diverse.

Ma un cuore ce l'abbiamo tutti. Ed è proprio quel battito che dobbiamo difendere, che non dobbiamo aver paura di seguire e ascoltare.

Forse questo è l'unico modo per capire davvero chi siamo. E, quando ci riusciamo, sappiamo tutto, perchè sappiamo cosa vogliamo, e null'altro ci occorre. Magari un'altra congettura, ma pur sempre ciò che vogliamo.

Chi sono gli altri? Non lo sapremo mai con certezza.

Però forse dobbiamo arrenderci, e tra quelle mille maschere cercare quella che sorrida insieme alla nostra.

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