Gaetano G. Perlongo
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Gaetano G. Perlongo nasce in Germania nel 1970 e vive a Trappeto. Considerato dalla critica un “sincretista di ampia riflessione”, nel 2011 il poeta e saggista siriano Adonis lo scegliere insieme ad altre pregevoli personalità, tra cui Milo De Angelis e Valerio Magrelli, fra gli autori italiani contemporanei da tradurre in lingua araba. Nel 2001 pubblica la sua prima raccolta dal titolo “La licantropia del poeta”, opera insignita da riconoscimenti importanti a tal punto da catalizzare l'attenzione di Maurizio Cucchi, che per “La Stampa” di Torino ha scritto: “Gaetano Perlongo scrive versi di acuta intelligenza, con immagini insolite e spesso efficaci, con esiti di poesia civile piuttosto incisive”. Nel 2002, visti gli alti meriti acquisiti nel campo della cultura, viene insignito del titolo di Membro Honoris Causa a vita dall’Unione Pionieri della Cultura Europea di Sutri (Viterbo), nello stesso anno prende forma la silloge “Il Calabrone ha smesso di volare”, destinata a riscuotere un notevole successo sia Italia che all'estero. Dei suoi versi così scrive il filosofo e poeta brasiliano Andityas Soares de Moura: “La poetica di Perlongo è davvero eccellente. La costruzione delle immagini è complessa e invitante, così come l’accorta ricerca della musicalità delle parole”. Nella sua vasta produzione seguiranno: “Il vuoto mistico della retta” (2003), “Nassiriya - Frammenti di voci dalla galassia terrestre” (2003), “Metessi” (2003), “La Mattanza” (2004), “Le vene aperte della poesia” (2005), “Rincorsa alle ombre” (2006), “Chi semina versi” (2009), “Una fiamma ossidrica mascolina” (2009), “Uno stoico calibro 38” (2009), “Vorrei alzarmi in volo - Premiere” (2015), “In un preludio d’autunno” (2015) e “Ironia e Maieutica: Dialoghi tra un Poeta e un Pescatore”, con Beppe Cartello (2015). Si avvicina alla fotografia all’età di 14 anni.
Showcase
- JoinedJune 2015
- OccupationSaggista
- HometownSoligen (Deutschland)
- CountryItaly
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