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Senza generalizzare, sono rari i giovani umbri che s’appassionano ai luoghi di origine. Bisognerebbe interrogarsi più spesso sulla formazione delle nostre nuove generazioni, sulla loro capacità di comprendere le bellezze storico-artistiche che le circondano, sulla loro sensibilità culturale. La maggior parte considera i luoghi dove vive insignificanti ricordi di un passato da dimenticare, da cui scappare per inseguire falsi miti, illusori obiettivi. I luoghi di provenienza, inclusi i più desiderati dalla generalità delle persone, sono per i giovani prolifiche vacche da mungere, in grado di attirare i turisti, e di riempire il portafoglio degli operatori del settore. Sempre senza generalizzare, tutto ciò ha a che fare con la difficoltà occupazionale e con l’impossibilità di inserimento nell’ambito di strutture e meccanismi legati ai circuiti del lavoro e della libera impresa. Ma forse ha – ancora di più – a che fare con l’abbandono dell’insegnamento della storia dell’arte, che non dovrebbe essere materia trascurabile, soprattutto da queste parti, perché solo tale insegnamento è capace di favorire una sorta di educazione civica, una presa di coscienza dell’identità storica, intesa in tutte le sue multiformi manifestazioni materiali. Siamo in Umbria, dopo tutto, non in una sperduta landa dell’Africa equatoriale o dell’emisfero australe. Ma anche in Umbria si può essere ignoranti, perché no? E indifferenti verso la dispersione del patrimonio storico e artistico. Poi ci si lamenta dei centri che si spopolano, delle periferie che li soffocano, della mancanza di coscienza e di tutela da parte degli organi preposti alla salvaguardia dei beni collettivi. Eppure l’Umbria potrebbe a buon diritto costituire una scuola a cielo aperto per chi intendesse coltivare certe sensibilità. Potrebbe prestarsi all’insegnamento storico-artistico delle nuove generazioni. Dovremmo volerci più bene. Dovremmo considerare l’Umbria uno dei luoghi più adatti per perseguire l’obiettivo della formazione dei quadri delle nuove classi dirigenti socialmente avanzate nel settore dell’arte e del turismo culturale. In Italia il sistema preposto alla formazione umanistica e intellettuale è entrato in crisi a partire dagli anni Settanta a causa di quella che è complessivamente definita la crescita civile, la stessa che ha portato profonde trasformazioni sociali del paese, dopo aver frantumato il modello della scuola, stupidamente definito elitario. Ma le stupidità col tempo si pagano. Perché non ripartire proprio da quei luoghi dove la cultura ha dato il meglio di sé attraverso i secoli, dove ancora non si è assistito alla cancellazione pedestre dei marcatori culturali che ci invidiano in tutto il mondo? Spesso questa rubrica propone provocazioni e utopie in chiave locale. Qualche volta, concedetecelo, anche proposte che non stonano poi tanto con la logica e con i mezzi materiali alla portata delle nostre comunità. Se è vero che per secoli la storia dell’Umbria è stata una continua narrazione che ha fatto scuola di civiltà all’intero paese; se è vero che l’Umbria ha indicato attraverso i suoi capolavori, i suoi grandi accadimenti e i suoi raffinati maestri la strada da seguire; perché non curarci con maggiore dedizione che il nostro sistema metodologico - in cui furono immersi San Benedetto, Jacopone, San Francesco, il Perugino, il Pinturicchio e il Signorelli - funzioni ancora, attraverso l’applicazione delle discipline umanistiche, dell’insegnamento dell’arte e dell’artigianato? Forse all’Expo di Milano, tra una piatto di lenticchie e un bicchiere di vino, è questo il messaggio che dovremmo far filtrare.

giovanni.picuti@alice.it

dal Corriere dell'Umbria del 9.4.2015

   

Pyrrhia umbra (en. Bordered sallow, de. Umbra-Sonneneule, fi. Keltajaloyökkönen, sv. Guldfly). I am sorry to originally identify this incorrectly. Now it should be correct as I got an answer from laji.fi-foorumi. Many thanks for the answer! Hausjärvi, Finland. 11.8.2017

Clayton County, May 2005.

More detail can be seen as the moon emerged from the thin cloud layer for a little while

Umbra

Old World Chisel

by simpleFLOORS

Dall'alto del monte si vedono le Marche, quasi tutte, e alle spalle di Perugia il filo d'argento del Trasimeno. Poi il Peglia e dietro si distinguono vasti tratti di Maremma maiala, anche lei. A est sembra di toccare il Vettore, già spruzzato di neve, con i suoi prati a precipizio, che fanno da colletto al resto dei Sibillini, dove tra qualche notte fioccherà come si deve. In cima al Pennino un uomo scende da un fuoristrada e inizia a prendere a sassate le vacche, inamovibili e apatiche come le nostre politiche. Chiede notizie di un uomo potente, uno che gli aveva promesso non si capisce cosa, in cambio di voti. Ma come fa uno che ha passato la vita a scrutare giovenche, a comprendere i misteri della la politica? Mica tutti possono essere "bravi" come Silvio. Eppure, quel pastore salito da Annifo, ha capito - come Silvio - che non c’è un nuovo governo che avanza con il nerbo adatto a farne cadere un altro. E parla di sussidi negati all'agricoltura e alla zootecnia, da giudizi degni del presidente di Coldiretti, giura che di questo passo molti politici saranno costretti ad abbandonare i loro sogni di gloria e se ne frega – soprattutto - dei contrattempi del presidente del Consiglio, delle sue levità sessuali e se queste superino o no il confine della legge. Parare le vacche sembra cosa da niente. Catone il Vecchio, sapeva che mai l'uomo è così attivo come quando non fa nulla, mai meno solo di quando è in compagnia di se stesso. In questo momento di grave crisi delle istituzioni, bisognerebbe che molti prendessero una pausa riflessiva in mezzo a un prato silenzioso, disseminato da vacche vere. La paralisi del governo, compreso quello regionale, è un dato tangibile. I politici hanno perduto la pur minima capacità di ascoltare e di rappresentare il Paese. La stampa nullista e guardona funghisce su questioni risibili, soffermandosi con impura soddisfazione sulle sgradevoli défaillance di un attempato signore in preda ai bollori, invece di scrivere di emergenza occupazionale e di percorsi alternativi praticabili dalla scienza del governo. Il vaccaro parla dimenando una verga di orniello, dei mestieri alternativi, che resistono alla crisi. Il linguaggio che usa non sarà molto tecnico, anzi è molto discutibile, ma è facile individuarvi politiche di recruiting, flessibilità, idee applicabili alle nuove generazioni imprenditoriali. Siparietto. I termini giusti li conosce la sua compaesana Elisabetta Piccolotti, assessore alla cultura a Foligno, che dismessa (chissà per quanto?) l’ascia tagliente con cui affettava i fascisti, i fascistoidi, gli ex fascisti, i post fascisti e gli indomiti democristiani, stupisce, per la sua serena coscienza politica di stampo neo-vendoliano. Una pacatezza al fosforo, forse sospetta, ma tutt'altra cosa rispetto ai modi dei logori picconatori del premier, fedelissimi di quell’incantatore di serpenti che risponde al nome di Travaglio, il cui show a Foligno ha raccolto gli inaspettati consensi dei semplici. E’ uno di quei momenti in cui è più facile comprendere appieno la vita pastorale, forse perché la filosofia è germogliata in Grecia insieme alla pastorizia e alla politica, che poi è l’arte di governare gli uomini. Nascere ad Annifo ha, tra l'altro, un vantaggio: s'impara presto a districarsi tra gli sparsi escrementi delle razze bovine, che rischiano di impantanare chi pratica certi spazi massacranti dalla politica. Visto che sorprese ci riserva la vita pastorale? Beata umbritudine, umbra beatitudine.

Giovanni Picuti

abcabc@cline.it

6.11.2010

   

February 14, 2009 - Valentine's Day in Toronto - I had to go downtown to get my Spotmatic repaired, so I spent the afternoon walking around. I thought I didn't get too many shots that I liked, but after looking at them and processing them, they turned out ok. I uploaded a lot today.

 

Lots of cool things in that store.

Apparently, I haven’t been posting as often as I should. I’ve made a ton more jewelry. Lol. Enjoy.

the eternal love shadow

El Pedregal, 3 de noviembre de 2013.

Chorégraphie de Jade, interprétée par Jade

Nocera c’era, Civitavecchia era vecchia, Valtopina c'era da prima. La fortuna delle città la fanno le strade. Nocera Umbra ringrazia C. Sempronio (177 a.C.), Augusto (27 a.C.) e Vespasiano (76-77 d.C.) per la realizzazione, non proprio recente, delle opere di rettifica, bonifica, consolidamento, costruzione di ponti e gallerie. Cara amata, vecchia, decrepita consolare, chi consolerà - scusate il bisticcio - la Città delle Acque (disperse), segata fuori dagli itinerari, triturata dai terremoti, abbandonata dalla politica? Eppure a Nocera di politica se ne masticava, fino agli anni Settanta. E si masticava anche di teologia, turismo e cure idropiniche. Lo sapeva bene Pirandello, che non andava a Chianciano, Salsomaggiore o Montecatini, ma a Nocera, la città umbra più amata dal ministro Giuseppe Ermini, rettore dell’Università di Perugia. O forse fu lui stesso l’Università di Perugia. Saliamo per il Borgo fino alla severa torre dei Trinci, che si avvista di primo acchito, superba e svettante sulla profonda e semi prosciugata valle del Topino. Scriveva Alinda Brunacci Brunamonti: “Nella prima sosta montana salutiam Nocera/ dai vivi fonti e il ventilato clima/mentre il meriggio sopra i campi tace/una cicala colla roca rima/ canta l'idillio dell’estiva pace”, anche troppa, dicono. Non che di pace non ne abbia bisogno, con tutto quello che le è capitato; ma anche la pace va rotta, di tanto in tanto, con progetti di rilancio. Qualcuno ci sta pensando. Dopo la batosta della Merloni riemergono certe forze misteriose, che fanno capo ai nocerini più solerti e agli amanti della città, i cosiddetti "villeggianti", per lo più romani acquisiti, perché oltre che all’Umbria Nocera, un po' come Norcia, appartiene pure a loro. Bisogna pensare al rilancio termale, dopo aver ripristinato gli appiombi delle mura, poiché le mura servono a poco se non funziona l’economia; anzi le case - prime o seconde che siano - oggi costituiscono un peso, più che un bene rifugio. Ma prima ancora dell’economia è fondamentale la consapevolezza dei ruoli e la coscienza delle proprie origini. C’è un nutrito gruppo su Facebook, a cui tutti i nocerini dovrebbero iscriversi. Si chiama Nocerino D.O.C.G. Tutto serve a stimolare l’orgoglio, a riattivare percorsi di sviluppo sostenibile, favorire l’occupazione, l’imprenditoria, il turismo, migliorare la qualità della vita, oggi a livelli di quasi sopravvivenza. Circola voce di un piano di marketing territoriale condiviso da istituzioni, comunità locale e imprenditori interessati alla rinascita del comune umbro. Il sindaco Giovanni Bontempi riparte da una mostra dal titolo suggestivo: “La memoria dell’acqua e il futuro dei luoghi”; come sottofondo musicale consigliamo "Working on a dream", di Bruce Springsteen, perché forse non basterà la riscoperta dell’elemento primordiale a risvegliare l’interesse per il termalismo, dato che la ricostruzione sta andando avanti a rilento. Ce la farà Piazza Caprera a diventare il luogo della ripartenza, considerato il distacco, non solo fisico, tra l'acropoli e gli abitati sparsi cresciuti dopo il terremoto? Siparietto. Ci vorrebbe da parte dei nocerini (magnifica razza d'Appennino, in via d'estinzione) uno scatto di reni, non fosse altro per farsi notare dai tetrarchi, distanti da Nuceria quanto la Roma di Pompeo distava da Heliopolis. Il richiamo sorge spontaneo dopo una visita alle fonti abbandonate del Centino, dove sgorga una delle acque più pregiate al mondo. Anni fa vi fu edificato un dispendioso tempio termale, oggi fatiscente. In questi giorni, in cui l'Umbria intera si inorgoglisce per le sue acque, visitatelo portandovi appresso una tanica, per toccare con mano il suo misterico abbandono. Quando si dice l'Umbria sconosciuta! Si potrebbe ripartire proprio da questo mistico luogo di culto conquistato dalle erbacce, ai piedi del quale scorre la sorgente del Cacciatore, acqua seria, mica di quelle che fanno fare plin plin, con tutto il rispetto per i brand commerciali. Negli anni ruggenti era venduta solo in farmacia, oggi serve ad irrigare i fagioli a valle di Schiagni. Beata umbritudine, umbra beatitudine.

 

giovanni.picuti@alice.it

dal Corriere dell'Umbria del 24.5.2012

  

Umbra

Old World Chisel

by simpleFLOORS

Winter sunlight induced occlusion of an indistinct highrise in downtown Brooklyn.

Chorégaphie de et interprétée par Safiré.

See more on my blog! I have a Umbra giveaway on now util October 23! call-small.blogspot.com/2011/10/umbra-giveaway.html

After seeing it on call-small blog, I fell in love with this "thing". It's supposed to be an aquarium, but I've always seen it as a loft for Gugu. It even can be stacked, so if I'll want another I could really make an hotel! I paid 18€ for it using some credits I had on fab.com and I can't wait! I hope it'll come soon :D

"We are but shadows"

Brady Street Cemetary, Whitechapel

Fujifilm GF670w, Kodak Portra 400

Umbra

Old World Chisel

by simpleFLOORS

Umbra turnului sfatului pe strada Avram Iancu

Shadow of City Hall Tower on Avram Iancu Street

Juvenile Plica umbra from Iwokrama, Guyana.

www.blankslatebooks.co.uk/our-books/hector-umbra

 

By Uli Oesterle 212 pp | Full-colour | Hardcover | ISBN 978-1-906653-16-3 | £18.99

 

Munich, present day. Master DJ Osaka Best has disappeared, mysteriously vanishing in a flash of blinding light during the climax of his set at Robot Mitchum nightclub. Enter, Hector Umbra—Osaka’s best friend and artist-turned-detective—to solve the mystery of a lifetime.

 

61 hours, seven packs of cigarettes and countless phone calls later, Hector springs into action, turning over every dirty stone in Munich on the hunt for the displaced DJ. It soon transpires that all is not as it seems, and our hard-boiled painterly protagonist finds himself embroiled in a plot involving religious freaks, villainous Elvis impersonators, aliens and even the dead themselves.

 

The first of German creator Uli Oesterle’s long-form works to appear in English, Hector Umbra combines sci-fi, occult, noir and clubland influences in one explosive narrative. With a visual style reminiscent of Mike Mignola, English-speaking readers of all varieties are sure to fall in love with Oesterle’s work.

A company and game name change. This does look pretty tasty.

  

bit.ly/1WVhHfy

Please feel free to Visit / Like / Share my page www.facebook.com/moomography

Alley next to Lux Lounge.

Mt. Vernon Square - Washington, DC

 

This photo featured in the DCist blog. Twice!

I was created as Av-Matoran so this was my first form.

Juice it and add some preserved salted plum for a refreshing cool drink.

Umbra

Old World Chisel

by simpleFLOORS

.5mm DynaGrip pencil; digital manipulation; 2020.

 

www.flickr.com/photos/67984075@N03/49684599897/

 

www.youtube.com/watch?v=vz1pBYLHlkE

 

www.youtube.com/watch?v=gZfNo30VwNw -- Maestro from Bartsow; friend of the late Daws Butler.

 

www.youtube.com/watch?v=xbndweTHVbA

 

junginla.org/mstein/ --- Calling Dr. Stein.

Chorégraphie de et interprétée par les Insane Sisters.

Chorégraphie de Monsieur Zaza Hassan, interprétée par les Danseuses.

The Umbra Concept Store designed by Kohn Shnier Architects. Toronto, 2007.

 

"The multilayered facade is enveloped in a custom designed pink extruded polycarbonate" making it pop out of the streetscape to shoppers walking along Queen Street. (kohnshnierarchitects.com)

  

Umbra concept store

Toronto

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