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Chorégraphie de Safiré, interprétée par les Danseuses.

Market Street.

San Francisco, California.

Chorégaphie de et interprétée par Safiré.

photographer, model & post processing : me, myself and I

find me here: www.facebook.com/MadlenePhotography

Foresta - Umbra Gargano, Puglia ,Italy © 2013 All rights reserved

Signature make with FotoSketcher

Nikon coolpix p 7100

 

Riserva naturale Foresta Umbra

La Riserva naturale Foresta Umbra è una area naturale protetta posta all'interno del Parco nazionale del Gargano. Si estende nella zona centro-orientale del Gargano, a circa 800 metri di altitudine. Il nome "umbra", deriva dal latino e significa cupa, ombrosa, come allora, e come in parte oggi, appare.

Tasso

Diffuso nella foresta Umbra è l'albero del tasso (Taxus baccata). È un albero che preferisce vivere in solitudine dai suoi simili, in quanto le sue radici tendono a soffocare la vegetazione circostante. Il tasso è detto anche "albero della morte", poiché da esso si ricava un veleno mortale, la tassina, che ha effetto narcotico e paralizzante sull'uomo e su alcuni animali; è mortale in quanto anche se ingerita in piccole quantità blocca la respirazione. Esiste una leggenda che vuole la tassina usata dal principe Federico II di Svevia per uccidere le sue amanti scomode. Nonostante l'elevata pericolosità, dalla tassina si ricava il farmaco tamoxifene. Il tasso ha un legno particolarmente elastico usato anticamente per la produzione degli archi.

Fauna

La foresta umbra ospita specie animali comuni e rari. Tra i primi possiamo trovare lepri, scoiattoli, fagiani oltre a cinghiali, caprioli, picchi e donnole; tra i secondi daini, volpi, tassi e gatti selvatici. . Molte specie di uccelli tra le quali il corvo, la gazza, la capinera, l'usignolo, il pettirosso e il merlo. Numerosi sono i rapaci sia diurni come lo sparviero, il nibbio, l'astore e la poiana, sia notturni come il grande gufo reale,l'allocco, la civetta ed il barbagianni. Recentemente, alcune fototrappole, messe nelle zone più interne della foresta hanno dimostrato la presenza del lupo appenninico. Il ritorno del lupo, non solo sul Gargano, ma ancora prima sulla Murgia barese può essere spiegato con l'efficacia delle misure di protezione attuate dallo stato che stanno facendo aumentare notevolmente la popolazione di lupi che sono alla ricerca di nuovi territori da abitare.da Wikipedia

Umbra Forest nature reserve

Umbra Forest nature reserve is a nature reserve located within the Parco nazionale del Gargano. Extends in the East-Central area of the Gargano, at about 800 metres above sea level. The name "umbra", derives from the Latin and means grim, shadowy, as then, and how in part today, it appears.

Rate

Widespread in the Umbra Forest is the tree of the yew (Taxus baccata). It is a tree that prefers to live in solitude from his fellows, because its roots tend to suffocate surrounding vegetation. The rate is also known as "tree of death", because it is a deadly poison, tassina, which has narcotic effect and paralyzing humans and some animals; is deadly because even if ingested in small amounts blocks breathing. There is a legend that wants the tassina used by Prince Frederick II of Swabia to kill his mistresses uncomfortable. Despite the high dangerousness, tassina is derived from the drug tamoxifen. The rate has a particularly elastic wood used in ancient times for the production of the arches.

Fauna

The umbra forest is home to rare and common species. Among the earliest we can find rabbits, squirrels, pheasants and wild boar, deer, woodpeckers and weasels; among the second deer, foxes, badgers and wild cats. Many species of birds including the Crow, magpie, the blackcap, the Nightingale, the Robin and the Blackbird. There are both daytime birds of prey such as the sparrowhawk, red kite, goshawk and buzzards, both clubs as the great owl, the tawny owl, the OWL and the Barn Owl. Recently, some fototrappole, put the inner areas of the forest have shown the presence of the Apennine Wolf. The return of the Wolf, not only on the Gargano, but still before the Murgia barese may be explained by the effectiveness of the security measures implemented by the State they are doing greatly increase the population of wolves in search of new land to be inhabited.From Wikipedia

Chorégaphie de et interprétée par Safiré.

The Umbra Concept Store designed by Kohn Shnier Architects. Toronto, 2007.

 

"The multilayered facade is enveloped in a custom designed pink extruded polycarbonate" making it pop out of the streetscape to shoppers walking along Queen Street. (kohnshnierarchitects.com)

  

Done in Ai, Finalized in Photoshop

 

"Beyond the smoldering chapel lies the ruined inner sanctum of a forgotten fortress — a place where silence is broken only by the crackle of cursed lightning. Here he stands cloaked in purpose, reborn in exile, awaiting the blood rite to reclaim his dark dominion."

Chorégraphie de Safiré, interprétée

par les Danseuses.

Chorégraphie de Christie Bellyshine, interprétée par la Bellyshine Company.

Chorégraphie de Jade, interprétée par Jade

Rollei 35 - Tessar 3.5/40

Kodak Portra 800

 

Cattedrale di Sant'Agata, Catania (Sicily)

Pyrrhia umbra (en. Bordered sallow, de. Umbra-Sonneneule, fi. Keltajaloyökkönen, sv. Guldfly). I am sorry to originally identify this incorrectly. Now it should be correct as I got an answer from laji.fi-foorumi. Many thanks for the answer! Hausjärvi, Finland. 11.8.2017

Chorégaphie de et interprétée par Safiré.

The Speedbird is the stylised emblem of a bird in flight designed in 1932 by Theyre Lee-Elliott as the corporate logo for Imperial Airways. It became a design classic and was used by the airline and its successors – British Overseas Airways Corporation and British Airways – for 52 years. The term "Speedbird" is still the call sign for British Airways.

 

At Umbra Nature Reserve

my first image to make Explore in quite a while...

Gli eugubini, i gualdesi e i nocerini sono umbri, non solo di scorza, ma anche di linfa. Hanno accarezzato il lupo, piegato il ferro, sbalzato la pietra, scalato le montagne dalla cui sommità ancora controllano il tratto di mare da dove sono venuti, prima di racchiudersi dentro angusti confini. Questi umbri, più degli altri, odorano d’uomo, anche se forse un po’ troppo. Sono i figli della Primavera Sacra, alla quale i loro antenati ricorrevano in occasione delle carestie, per scongiurare attraverso le migrazioni la pressione demografica. Sono gli stessi che hanno offerto le loro braccia alle miniere di mezza Europa, dalla fine dell’Ottocento alla metà del Novecento, anni di lacrime per quanti hanno dovuto lasciare l’Alta Umbria per il Belgio, il Lussemburgo, la Francia. Ma esiste ancora un’Alta Umbria che si differenzi dal resto della regione? Se in questi ultimi anni avessimo avuto un ministro dell’istruzione, non solo avrebbe rimesso ordine nelle scuole, ma avrebbe anche rimesso nelle aule un congruo numero di carte geografiche e di validi insegnanti. Così gli studenti - che non sanno neppure dove stanno di casa - avrebbero scoperto l’esistenza di una regione multiforme, di un dualismo geografico accentuato, avrebbero appreso la storia degli antenati, anche recenti, che fino a qualche anno fa nella casa avita esponevano dentro gli ovali le foto dei loro lari e penati. Nessuno la ricorda più la storia della regione spezzatino, della Neverland umbra tenuta insieme con la colla, degli appoderamenti, della mezzadria, degli abitati sparsi, dei ceti agrari politicamente e culturalmente conservatori, dei paesi timorosi del nuovo ed esausti del vecchio, delle contraddittorie vicende istituzionali, delle dinamiche demografiche impazzite, della coperta sempre troppo corta quando si trattava di mangiare. Andrebbe spiegato ai nostri ragazzi il passato della regione, quello dei loro bisnonni, del ritardo generazionale nell’assumere lo spazio regionale come territorio di analisi storica, dei politicanti più attenti alle vicende dei singoli centri che a quelle dell’intera regione. Solo negli anni Ottanta abbiamo vissuto tempi migliori, quelli di un fugace boom, quando l’economia sembrava protendersi, con sospetta spigliatezza, verso il Trasimeno e la Valdichiana, verso l’autostrada scippata dagli aretini. Di questo effimero sviluppo s’è giovato, sebbene per poco, un capoluogo adagiato sui comodi divani delle presunzioni provinciali, subito smentite dalla crisi economica, dalla immigrazione incontrollata e dalla asprezza delle cronache più o meno nere. Hai voglia a Umbria Jazz o Eurochocolate, a McCurry e alla settecentenaria Università. Serve qualcosa di più. Serve uno slancio pragmatico verso il mondo esterno, per contrastare la collocazione geografica di questa isola, tagliata fuori dalle grandi direttrici e forse proprio per questo ancora ripiegata sulle proprie convinzioni, dove la sinistra è sempre scesa a patti con gli avversari e dove il potere è da sempre fondato su una diarchia estesa alla massoneria e alla Chiesa. Siparietto. Lo diciamo con disperazione, non con protervia. Ora che abbiamo compreso che la mitologia contemporanea ha sempre il cartellino con il prezzo; ora che è giunto il momento di essere pratici, di guardare all’esterno con maggiore convinzione; ora che abbiamo scoperto da dove proviene il grazioso fenomeno per cui l’Umbria presenta, come tutte le droghe, il pericolo dell’assuefazione, è giunto il momento di guardare ad altri modelli, di aprirci ad altri distretti, che oggi hanno un solo sbocco obbligato: quello verso il mare da dove gli Umbri, valicando l’Appennino, sono venuti. Prendiamone atto, perché ciò che la bocca si abitua a dire, il cuore si abitua a credere. Beata umbritudine, umbra beatitudine.

giovanni.picuti@alice.it

dal Corriere dell'Umbria del 4.7.2013

 

Chorégraphie de Timora, interprétée par Petra et Timora.

Dalecarlia, Sweden

SMC Pentax-M 28mm F3.5

Sony A7, 1/5 sec, F11, ISO 200

The shadow partially covers the moon

"These names are usually used when referring to the shadows cast by celestial bodies." - Wikipedia

 

Total eclipse of the Finn.

 

Studio shoot with Finn von Claret and Chance Koehnen. Starfish Studios, Seattle, WA. July 2009.

 

Photography by Libby Bulloff. Shot with one 300-watt monolight at about half power.

At Umbra Nature Reserve

Thin clouds hang around the moon just ahead of the eclipse

The shadow will soon cover the moon and give it the eerie red color

Non c'è nullla di nostro in questo mondo.

Solo la nostra ombra.

Lei è l'unica

la sola

che ci resterà accanto.

 

Andrea Parodi & Elena Ledda - Sienda

ancora cross processing

The bedroom's been painted and furnished for a while now, the only room, in fact, to have any color on the walls (discounting the wood-panelling on the children's level). But, in our usual style, the desire to decorate fizzled, and we left the walls and windows unadorned. Today, in a fit of crafty indecisiveness, and penned in by the freakish, coinflip weather, the kids and I wrestled amongst ourselves until quarter 'til naptime when I dragged our collective kiesters into the bedroom with the promise of a little "project." The flowers, previously adorning Bear's Houston walls, had been tossed into a baggie and unpacked here into the space under some shelves. And now they brighten up the room a little.

 

www.lovelihood.com

Umbra Light Festival '21 Vitoria-Gasteiz

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