Marco Dian - www.marcodian.com
L'Ultimo Raggio
Agosto 2014
Ai miei occhi, la zona di Mondeval resta una delle conche glaciali più belle dell’intero gruppo dolomitico. Di certo il versante che da Forcella Giau porta al Lago delle Baste, è fotograficamente abusato. Io stesso, sul vecchio blog, ho decantato le lodi di quel magnifico specchio d’acqua, invitando alle persone di compiere una gita fin lì e, ancora peggio, fornendo preziose indicazioni sul percorso. Tutto questo accadeva nel lontano 2010 e, fino ad allora, il Lago delle Baste era ancora pressoché sconosciuto ai fotografi di paesaggio dell’era moderna. Non posso certo esimermi dal constatare che, dopo quell’anno, numerosissime sono state le immagini “fotocopia” del Pelmo riflesso sulle calme acque del lago, con il monte Mondeval sulla sinistra ad incorniciare il tutto perfettamente. Tuttavia questi luoghi suscitano in me un fascino particolare, un richiamo quasi ancestrale che mi porta, nei pochi momenti liberi, a percorrere i sentieri (e qualche “fuori pista”) dell’altopiano che si estende dai Lastoi di Formin alle pendici delle Rocchette. In questo contesto, un fresco pomeriggio d’agosto, appena passato un forte temporale, ho iniziato la mia camminata che, in poco più di due ore e mezza, tra sentieri resi quasi impraticabili dal fango e numerose mucche a bloccare la strada, mi ha portato sulla cima di questo “colle” (a quasi 2400 m) per poter riprendere il tramonto proprio in direzione del Giau e di Formin. Un’emozione senza tempo e colma di serenità che, inutile dirlo, soltanto questi luoghi sanno regalarmi.
L'Ultimo Raggio
Agosto 2014
Ai miei occhi, la zona di Mondeval resta una delle conche glaciali più belle dell’intero gruppo dolomitico. Di certo il versante che da Forcella Giau porta al Lago delle Baste, è fotograficamente abusato. Io stesso, sul vecchio blog, ho decantato le lodi di quel magnifico specchio d’acqua, invitando alle persone di compiere una gita fin lì e, ancora peggio, fornendo preziose indicazioni sul percorso. Tutto questo accadeva nel lontano 2010 e, fino ad allora, il Lago delle Baste era ancora pressoché sconosciuto ai fotografi di paesaggio dell’era moderna. Non posso certo esimermi dal constatare che, dopo quell’anno, numerosissime sono state le immagini “fotocopia” del Pelmo riflesso sulle calme acque del lago, con il monte Mondeval sulla sinistra ad incorniciare il tutto perfettamente. Tuttavia questi luoghi suscitano in me un fascino particolare, un richiamo quasi ancestrale che mi porta, nei pochi momenti liberi, a percorrere i sentieri (e qualche “fuori pista”) dell’altopiano che si estende dai Lastoi di Formin alle pendici delle Rocchette. In questo contesto, un fresco pomeriggio d’agosto, appena passato un forte temporale, ho iniziato la mia camminata che, in poco più di due ore e mezza, tra sentieri resi quasi impraticabili dal fango e numerose mucche a bloccare la strada, mi ha portato sulla cima di questo “colle” (a quasi 2400 m) per poter riprendere il tramonto proprio in direzione del Giau e di Formin. Un’emozione senza tempo e colma di serenità che, inutile dirlo, soltanto questi luoghi sanno regalarmi.