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il piccolo gatto

Le petit chat

 

E' un gattino nero, sfrontato, oltre ogni dire,

Lo lascio spesso giocare sul mio tavolo.

A volte vi si siede senza far rumore,

Quasi un vivente fermacarte.

Gli occhi gialli e blu sono due agate.

A volte li socchiude, tirando su col naso,

Si rovescia, si prende il muso tra le zampe,

pare una tigre distesa su di un fianco.

 

Ma eccolo ora - smessa l'indolenza -

Inarcarsi - somiglia proprio ad un manicotto;

E allora, per incuriosirlo, gli faccio oscillare davanti,

Appeso ad una cordicella, un mio turacciolo.

Fugge al galoppo, tutto spaventato,

Poi ritorna, fissa il turacciolo, tiene un po'

Sospesa in aria - ripiegata - la zampetta,

poi abbatte il turacciolo, l'afferra; lo morde.

Allora, senza ch'egli la veda, tiro la cordicella,

ed il turacciolo si allontana, e il gatto lo segue,

descrivendo dei cerchi con la zampa,

poi salta di lato, ritorna, fugge di nuovo.

Ma appena gli dico "Devo lavorare,

vieni, siediti qua, da bravo!" si siede..

E mentre scribacchio sento

che si lecca col suo lieve struscio molle.

 

Edmond Rostand

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Uploaded on August 11, 2020
Taken on June 17, 2020